Chirurgia protesica dell’anca.

Cos'è la protesi d’anca

Radiografia del bacino che mostra una protesi d’anca destra. Immagine utilizzata per illustrare gli interventi di chirurgia protesica dell’anca eseguiti dal Dottor Fabrizio Bertelle.

La protesi d’anca è l’intervento che sostituisce l’articolazione danneggiata da artrosi, traumi o altre patologie con una protesi artificiale. È indicata quando il dolore diventa costante e limita attività quotidiane come camminare, piegarsi, salire le scale e indossare calzature.

L’intervento prevede la rimozione della testa del femore e la sostituzione con componenti biocompatibili in metallo e ceramica o polietilene, scelte in base al profilo del paziente.

Utilizzo la via posterolaterale, una tecnica sicura e consolidata, che permette un posizionamento preciso dell’impianto e riduce il rischio di complicanze.

Il percorso non finisce in sala operatoria: già dal primo giorno si inizia a camminare con ausili, e nei giorni successivi la fisioterapia consente di recuperare progressivamente forza, mobilità ed equilibrio. L’obiettivo è ridurre il dolore e restituire libertà di movimento, migliorando in modo concreto la qualità della vita.

Ciò che mi differenzia è l’utilizzo della chirurgia mini-invasiva per la protesi d’anca, che riduce al minimo il trauma ai tessuti circostanti.

Questo significa:

  • incisioni cutanee più contenute,

  • meno perdita di sangue,

  • riduzione del dolore post-operatorio,

  • tempi chirurgici ridotti,

  • recupero più rapido.

La tecnica che utilizzo è la via posterolaterale mini-invasiva, considerata sicura e precisa per il corretto posizionamento dell’impianto.

L’obiettivo è non solo eliminare il dolore causato dall’artrosi, ma anche garantire un recupero veloce e funzionale, restituendo al paziente libertà di movimento e qualità di vita nel minor tempo possibile.

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